AcquaZone in musica danza teatro – Vasca dell’ARSenale di Verona
Un progetto dedicato ai giovani e alla cittadinanza che si occupa di cultura, arte e spettacolo di ricerca, collocato nel particolare spazio della Vasca dell’Arsenale, un sito di grande fascino grazie anche alle recenti opere di ristrutturazione. L’evento, il cui obiettivo è anche quello di unire l’elemento ambientale – architettonico di valorizzazione del territorio a quello culturale -artistico, si è svolto proprio nell’acqua creando, tramite il supporto delle apparecchiature illumino tecniche, effetti molto suggestivi.
L’acqua vuole essere, all’interno del progetto proposto, l’elemento aggregativo per eccellenza che trasforma le abitudini ludiche e ricreative dei cittadini veronesi, che frequentano assiduamente questo luogo durante il periodo estivo, in esperienze educative e artistiche.
I° Edizione – Festival AcquaZone 2014
All’interno della Vasca dell’ARSenale di Verona, il 4 e 5 settembre 2014 ha avuto luogo a Verona il primo Festival AcquaZone, organizzato dall’Associazione Culturale Arte3.
AcquaZone gode della collaborazione del Comune di Verona, del Teatro Stabile di Verona, della concessione del Demanio e dei Beni Architettonici, e del contributo di MEGGLE Italia srl e Agsm.
Il festival
Il Festival, oltre alle proposte artistiche serali “in acqua” all’interno della vasca dell’Arsenale, ha incluso delle situazioni artistico-educative ed aggregative pre-spettacolo che hanno coinvolto direttamente il pubblico.
4 SETTEMBRE 2014
ORE 19.00
Irish and English folk songs
Musica e Canto Celtico sull’acqua per grandi e piccini
Il gruppo Inisheer, prende nome dall’isola più piccola delle tre isole Aran, nella Baia irlandese di Galway. Costituito nel 2003, all’epoca nato con un altro nome, è composto da musicisti con alle spalle un notevole bagaglio di esperienze maturate in diversi ambiti musicali, con la comune passione per la musica celtica.
Il repertorio del gruppo è composto da ballate ed arie struggenti ed evocative, e da trascinanti danze dal ritmo vorticoso e incalzante come jigs e reels: tutti brani provenienti dalle tradizioni irlandesi e scozzesi, dalle Isole britanniche e dalla Galizia.
Componenti: Carlo Berti (chitarra), Silvia Bisin (violino), Enrico Casaro (flauti), Nicola Dal Lago (percussioni), Silvia Manfrini (voce).
ORE 21.15
ARDEGA
Jam Session di improvvisazione teatrale
Un vortice di comicità, poesia, immagini, suoni e canzoni. Quattro attori pronti a tutto per il pubblico!
Un breve input iniziale dato dal pubblico è sufficiente per innescare un vortice di comicità, poesia, immagini, suoni, grammelot, canzoni… tutto racchiuso nella sublimearte dell’improvvisazione. Un’ ora di comicità che i sapienti improvisattori creano per un effetto irripetibile.
Date agli attori/improvvisatori uno straccio qualsiasi di idea, un tema, una frase, il nome di una donna, un oggetto ecc. e loro partiranno all’istante per un viaggio ai confini della fantasia e del virtuosismo trasformando la più banale proposta nel più incredibile ed ironico capolavoro. Sarete testimoni e complici di momenti altamente comici, poetici, surreali, imprevedibili, inimmaginabili e come è ovvio… assolutamente unici e irripetibili.
Volete veder apparire nello spazio di un batter di ciglia il mondo di Shakespeare, Pirandello, Sofocle? Oppure preferite l’opera lirica, il musical, la sceneggiata napoletana, i pupi siciliani? O forse la soap opera, il fotoromanzo, i cartoni giapponesi? Volete dedicare una serenata in versi alla vostra fidanzata? Volete veder raccontata la vostra storia d’amore in perfetto stile Quentin Tarantino? Un’invettiva in stile dantesco al vostro terribile capoufficio?
Tutto è possibile!!
5 SETTEMBRE 2014
ORE 18.00
Giochi di Acqua e Colore
Pittura dal vivo con la partecipazione del pubblico di bimbi e adulti
Segni,macchie,ornati di colore tracciano personaggi,azioni,atmosfere e cosi “giocando”nasce una storia,una leggenda di fate,cavalieri,streghe e incantesimi d’acqua.La storia chiama l’aiuto di un bambino,una ragazza,una mamma,un nonno, allora diventa di tutti gli spettatori e si mostra al mondo intero.
ORE 21.15
Didjeridoos
Coprodotto dal Festival Oriente Occidente di Rovereto
Il suono ipnotico del didjeridoo in un intreccio di atmosfere di danza e musica contemporanee
Il suono tribale del Didjeridoo nelle sue multiformi possibilità espressive. La voce profonda e ipnotica dello strumento aborigeno australiano per eccellenza suggellata dal gesto e dalla danza, che ne sottolineano le sue caratteristiche e particolarità. La genuinità e cromaticità delle immagini proiettate di pittura Dot Art. In armonia con la danza ed il racconto che li accompagnano, i flauti etnici e le percussioni rappresentativi della word music. In questo viaggio multiculturale, il didjeridoo australiano, le conchiglie del pacifico, le trombe tibetane, il flauto cinese ed il dan-moi vietnamita, il flauto koncovka dell’europa dell’est ed il flauto Pellerossa e globulare Andino, si uniscono alla coreografia che, libera da ogni vincolo di rievocazione tribale, esalta la diversa espressività degli strumenti attraverso un linguaggio contemporaneo intimo ed emotivo, offrendo paesaggi di intesa fisicità. Un intreccio musicale, coreutico e narrato di suggestivo e coinvolgente impatto.
Biglietti: € 10 intero, € 8 ridotto / € 5 GIOCHI DI ACQUA E COLORE
Prevendita: Verona Box Office srl, Via Pallone 16 Verona, tel. 045 8011154
Vendita: il giorno di spettacolo 30 minuti prima delle rappresentazioni
Press
Brochure Festival AcquaZone 2014
La vasca dell’Arsenale piena di danza e musica
L’ideatrice Galbusera: «È un festival sull’acqua nato dalla bellezza di un luogo non convenzionale»
Sull’acqua e nell’acqua. Il Festival AcquaZone porterà musicisti, attori e cantanti all’Arsenale per una «due giorni» di spettacoli nella vasca recentemente restaurata. Un festival dal parto lungo e faticoso, ha spiegato l’assessore Antonia Pavesi. «Volevamo animare questo luogo della città, per dare significato ad una location diversa dai cortili estivi, così con tenacia e costanza abbiamo ottenuto permessi e concessioni da demanio e sovrintendenze».
Lunga trafila per portare proposte «miste» in un luogo già amato e frequentato da molti veronesi, bambini, adulti e nonni. «Il progetto è nato perché suggerito dalla bellezza del luogo: un palcoscenico naturale, un luogo non convenzionale, anche di sera ha spiegato Marcella Galbusera dell’associazione Arte3 ideatrice del cartellone. «Senza il Comune, AGSM, l’associazione Confluenze, Box Office, il Teatro Stabile di Verona, non avremmo potuto fare questa piccola follia acquatica». Perché di acqua si tratta e si dialoga, assecondando e trasformando in educativa la dimensione ludica già presente all’Arsenale.
Due le giornate dal pomeriggio alla sera. Si apre domani alle 19 con Inisheer, gruppo musicale che prende il nome dall’isola più piccola delle Aran. Musicisti e voce proporranno ballate ed arie struggenti, jigs e reels provenienti dalla tradizione irlandese e scozzese. «Un repertorio vivace, ma dallo spirito poetico», spiega Silvia Manfrini, «le ballate, così giocose, trattano temi importanti per gli irlandesi come le gesta di eroi. Sullo sfondo immaginiamo, circondati dall’acqua, la natura verdeggiante e il mare». Alle 21,15 Ardega propone una jam session di improvvisazione teatrale. Un input dato al pubblico e l’immaginazione parte per costruire una situazione senza canovacci, senza scenografie, ma con l’acqua ancora a fare da regia con le luci, i costumi e gli attori.
È per tutti lo spettacolo che Gianni Franceschini propone venerdì 5 alle 18. Una storia narrata e che invita i bimbi e gli adulti costruire assieme un quadro di storie in acqua. L’ispirazione dell’attore è legata alla tradizione russa i cui racconti sono spesso legati alla magia e al potere dell’acqua. Dai musicisti che camminano nell’acqua alla danza che vi si immerge. Alle 21,15 chiude Arte3 con Didjeridoos. Spettacolo in cui la danza diventa musica, il corpo strumento e lo strumento corpo. «Nato dall’idea del maestro Stefano Benini», descrive la regista Galbusera, «è un percorso, un viaggio che spazia tra strumenti occidentali, africani, orientali. Abbiamo trombe tibetane di 5 metri, flauti andini e pellerossa. Un percorso coreografico, un viaggio fatto di movimento e musica, un rito, un intreccio musicale, coreutico e narrato di suggestivo e coinvolgente impatto».
Il perimetro della vasca sarà transennato. Mezz’ora prima di ogni evento si possono acquistare in loco i biglietti, che sono già in prevendita al Box Office. Nel caso l’acqua non fosse solo sotto i piedi gli spettacoli si svolgeranno al Camploy.
Simone Azzoni © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’Arena 03.09.2014
Folk irlandese in vasca
ACQUAZONE. Si terrà stasera e domani, all’interno della vasca dell’Arsenale, la prima edizione del Festival AcquaZone, organizzato dall’associazione culturale Arte3 e patrocinato dal Comune di Verona.
Oggi alle 19 esibizione del gruppo di musica celtica Inisheer e alle 21,15 una jam session di improvvisazione teatrale con la compagnia Ardega. I biglietti possono essere acquistati in prevendita al Boxoffice o mezz’ora prima di ogni evento. Ulteriori informazioni sui siti www.arte3.net e www.marcellagalbusera.com. In caso di pioggia il festival si terrà al Teatro Camploy.
L’Arena 04.09.2014
«Didjeridoos» danza e rito al festival AcquaZone
Marcella Galbusera sottolineato che Didjeridoos non è un rito, ma al rito rimanda. Del rito ha l’estetica e il ritmo. Perché lo spettacolo (coprodotto dal Festival Oriente Occidente di Rovereto) che stasera chiude il Festival AcquaZone è un intreccio di atmosfere di danza e musica contemporanee.
Lo spettacolo, in scena alle 21,15 in quella vasca dell’arsenale che ha così affascinato e tentato la coreografa veronese, è un viaggio multiculturale, un racconto impastato d’immagini, innervato di suoni, aperto a suggestioni tribali, etniche. Il suono ipnotico del didjeridoo è indagato da Stefano Benini. La voce profonda e ipnotica dello strumento aborigeno australiano per eccellenza apre il viaggio all’uso di altri strumenti come le conchiglie del pacifico, le trombe tibetane, il flauto cinese ed il dan-moi vietnamita, il flauto koncovka dell’Europa dell’est ed il flauto pellerossa e globulare andino. Un concerto di ritmi, una mise en abîme all’infinito di coreografie sonore.
Parti, innesti sulla danza di Angela Adami, Manuela Padovani, Iguacel Sanchez e la stessa Galbusera. Corpi da mettere in dialogo con le immagini di pittura Dot Art.
In caso di pioggia lo spettacolo si terrà al Camploy. Si può controllare la location sul sito www.arte3.net.
L’Arena 05.09.2014
Didjeridoos dal deserto all’acqua
Musica e danza amplificati dall’insolito luogo. Molto pubblico….
“Successo di pubblico alla vasca dell’Arsenale per il festival AcquaZone. Un’eccezione e un risultato considerevole se si considerano le varianti contrarie: l’instabilità del meteo, la novità della rassegna e un luogo non abituato ad eventi. Brava Marcella Galbusera a crederci nonostante le difficoltà burocratiche e la penuria di sponsor. Pubblico dunque, anche fuori dalle transenne che recintavano l’anfiteatro naturale della vasca. E pubblico sul bordo ad assistere, un po’ distante, alla replica acquatica dello spettacolo (co-prodotto da Oriente Occidente) passato qualche anno fa al Camploy. L’impianto coreografico è quello: l’acqua ha aggiunto suggestioni e riflessi nuovi….. Il didjeridoos è uno strumento narrativo, che racconta storie producendone immaginifici quadri aperti sui vasti orizzonti australiani. Nel suo ambiente è la voce del deserto e dei suoi abitanti, l’evocazione di un comunicare che trascende la parola. Nel lavoro della Galbusera è termine di dialogo con il corpo che da esso trae spunti per una danza che ne segue i ritmi, le pause, la carne sonora. Il suono, basso e melodioso dei flauti suonati da Stefano Benini, Matteo Bellini e le percussioni di Massimo Rubolotta sono un esperimento di dialogo anche con l’acqua, le vibrazioni sonore rimbalzano e si moltiplicano sulla superficie e lì sprigionano la loro maggior efficacia, anche scenografica. Le onde acustiche amplificano le lontananze degli strumenti e della loro origine. La voce narrante della «sacerdotessa» Sabrina Carletti dà una cornice mitica a quello che accade sull’acqua e nell’acqua. Gli strumenti su una piattaforma di legno e nella vasca Angela Adami, Manuela Padovani, Iguacel Sanchez e la stessa Galbusera danno luce al buio atavico del suono. Una luce che passa dai riflessi del palcoscenico, liquido come una tela di Turner. Una leggerezza, un galleggiamento…..che ritrova sintesi quando i corpi vibrano, giocano e si sciolgono nell’acqua”.
Simone Azzoni
L’Arena 08.09.2014